Monumento: Casa natale di Alessandro Manzoni - Milano

indietro
 
Indirizzo : Via Gerolamo Morone, 1, Milano
Riferimenti: tel. 02 8646 0403
Sito web: http://www.casadelmanzoni.mi.it/ 
Legge di istituzione: Regio Decreto - 29 febbraio 1940 - n. 1354 - GU 223-1940
 
Proprietà:
Descrizione Storico Artistica: Manzoni acquistò la casa di via Morone il 2 ottobre 1813. Nell’atto del notaio Giorgio de Castillia è così descritta: «casa civile con giardino, posta nella contrada del Morone, di Milano al civico No [1171], in mappa del censo alli N. 12-13, coll’estimo di scudi due mille e cinquecento (S 2500); alla quale fa coerenza da una parte la contrada del Morone, da altra in parte la piazza Belgiojoso; da altra, casa Belgiojoso med.[iante] la casa già parrocchiale di San Martino in Nosiggia, da altra casa Anguissola; […] per il prezzo di lire centoseimila (106.000); in conto del quale prezzo il Sig. venditore confessa d’aver ricevuto dal Sig. compratore, che paga con danari suoi propri, come ha detto, lire ventiseimila (26.000); le rimanenti L. ottantamila (80.000) il Sig. compratore promette di darle al Sig. venditore o a chi nelle seguenti rate, cioè: lire sedicimila (16.000) in principio dell’anno milleottocentoquindici (1815), le altre lire sessantaquattromila (64.000) fra anni quattro (4) prossimi futuri…» Nel 1819, per poter saldare il debito con il venditore De Felber, Manzoni si vede costretto a vendere il Caleotto, ereditato dal padre Pietro, ma la soddisfazione per la casa di Milano e ciò che offre, comodità di spazi per grandi e piccini, un ampio giardino nascosto, la vicinanza con gli amici e i parenti più cari, ricompensa del sacrificio e del distacco dalla casa avita, legata ai ricordi dell’infanzia e della giovinezza. In via Morone Manzoni vivrà per circa sessant’anni, in un ambiente signorile ma di grande semplicità. La facciata in cotto che la contraddistingue viene eseguita negli anni 1862-1863 su progetto dell’arch. Andrea Boni. Dopo la morte di Teresa (1861), l’amministrazione della casa fu affidata da Manzoni al primogenito Pietro, ritornato con la famiglia da Brusuglio a Milano. Fu lui a convincere il padre a decorare la casa, divenuta meta non solo di amici e conoscenti, ma di ammiratori e ospiti illustri che, passando da Milano, desideravano incontrare il grande scrittore. La casa, messa all’asta, fu acquistata nel 1874 dal conte Bernardo Arnaboldi Cazzaniga che, con gusto pienamente ottocentesco, fece decorare l'atrio e il portico di accesso allo studio con affreschi allegorici (ora scomparsi) del pittore Giacomo Campi, ispirati a opere manzoniane: Il Conte di Carmagnola, Il 5 maggio, Adelchi, e I Promessi sposi. La casa dopo alterne vicende fu acquisita dalla Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde, che la donava al Comune di Milano, con il vincolo di riconoscerne l’uso perpetuo ed esclusivo al Centro Nazionale Studi Manzoniani, istituito con Regio Decreto Legge l’8 luglio 1937. (Atti Costitutivi) Subito iniziarono lavori di restauro per riportare lo stabile nelle condizioni in cui si trovava alla morte di Manzoni, operazione resa possibile dalla minuziosa perizia fatta redigere dall’Arnaboldi all’atto dell’acquisto. A causa della guerra, l’inaugurazione del Museo Manzoniano, avvenne solo il 15 dicembre 1965.  (fonte www.casadelmanzoni.it)
 
Descrizione per il Visitatore:
 
Visita per :
Costi:
Indicazioni per la visita:
Tempo di visita /abbigliamento/varie:
 
Il Monumento e il territorio:
 
Fotogallery:
       

indietro